L’obiettivo è tornare ai 7 miliardi di interscambio con l’Iran raggiunti prima che scattassero le sanzioni e, per riuscire nell’impresa, l’Italia cerca di non farsi sfuggire le occasioni. Prima i viaggi dei ministri degli Esteri, Paolo Gentiloni, e dello Sviluppo, Federica Guidi, quest’anno a Teheran, poi sabato e domenica prossimi la visita del presidente iraniano Hassan Rohani a Roma e, infine, alla fine di questo mese, la missione economica con il viceministro Carlo Calenda e Confindustria nella Repubblica islamica. Ognuna di queste occasioni di incontro ufficiale fa da cornice a prese di contatto da parte delle aziende interessate a sbarcare, e in qualche caso a tornare, nel Paese asiatico, che con l’addio alle sanzioni si candida a diventare un mercato di grande interesse, forte dei suoi quasi 80 milioni di abitanti che hanno bisogno non solo di beni di consumo, ma anche di infrastrutture di ogni genere.
Da petrolio ad autostrade, gli sbocchi italiani in Iran
16 Novembre 2015