
Siccità, desertificazione e temperature record: la Regione affronta sfide climatiche senza precedenti e necessita di azioni urgenti per un futuro sostenibile
L’Abruzzo è in prima linea nella battaglia contro il cambiamento climatico. La Regione sta vivendo un’accelerazione dei fenomeni estremi, con un aumento delle temperature, siccità prolungate e un progressivo avanzamento della desertificazione. I dati parlano chiaro: se non si interviene con urgenza, le conseguenze per l’ambiente, le risorse idriche e le attività economiche saranno irreversibili. L’Abruzzo è una delle aree più vulnerabili in Italia, e le proiezioni per i prossimi decenni sono tutt’altro che rassicuranti.
Il Centro Studi Cambiamento Climatico di Ecogest ha presentato previsioni preoccupanti, evidenziando che l’Abruzzo è tra le sei regioni italiane a più alto rischio di eventi climatici estremi. Oltre il 15% del suo territorio è classificato come “rischio estremo”, con impatti già evidenti. Le aree del Pescarese e Chietino sono le più colpite dalla diminuzione delle precipitazioni e dall’aumento delle temperature, che aggravano ulteriormente la crisi idrica.
Il Mediterraneo, che è ormai uno degli “hot spot” del cambiamento climatico, ha visto un riscaldamento che supera del 20% la media globale, con un drastico calo delle precipitazioni. Questo scenario ha già cominciato a compromettere le attività economiche e sociali in Abruzzo, e le previsioni future sono ancora più allarmanti: le temperature medie potrebbero salire fino a 22,3°C entro la fine del secolo, con picchi oltre i 37°C per 62 giorni all’anno.
Il rischio è ancora più grave considerando le problematiche strutturali della regione, come la carenza di infrastrutture moderne e la manutenzione inadeguata. La dispersione idrica, che in Italia è già al 42% e ancora più alta nel Sud, amplifica la difficoltà nel gestire le risorse idriche nelle zone più vulnerabili.
“Il nostro studio – ha dichiarato Valerio Molinari, presidente del CCSC e azionista di Ecogest Spa – vuole fornire dati concreti per orientare le future scelte infrastrutturali e politiche. È fondamentale adottare politiche tempestive per affrontare questa emergenza globale. La diagnosi è chiara, ora è il momento di passare alla cura, attraverso l’innovazione scientifica e soluzioni concrete.”
Un’azione urgente per le infrastrutture
Un settore particolarmente vulnerabile agli effetti del cambiamento climatico è quello delle infrastrutture di trasporto. Il presidente Molinari sottolinea l’importanza di una manutenzione efficace e resiliente, attraverso l’uso di tecnologie avanzate come telecamere online, stazioni meteorologiche e sensori di carico stradale, oltre alla piantumazione di alberi autoctoni per migliorare la sostenibilità delle infrastrutture.
La lotta contro il cambiamento climatico passa per un impegno concreto e immediato. Gli effetti sono già visibili e richiedono risposte tempestive, sia a livello locale che globale. Solo attraverso politiche sostenibili e innovazione tecnologica possiamo sperare di mitigare i rischi per le future generazioni.